Tiberius Gracchus, cum esset tribun

Tiberius Gracchus, cum esset tribunus plebis, a senatu desciit: populi favorem profusis largitionibus sibi conciliavit; agros plebi dividebat, dabat civitatem omnibus Italicis; provincias novis coloniis replebat: quibus rebus viam sibi ad regnum parare videbatur. Quare convocati senatores deliberabant quid faciendum esset. Tum Scipio, cum esset consobrinus Tiberii Gracchi, patriam cognationi praetulit, sublata dextra proclamavit: Qui rempublicam salvam esse volunt me sequantur; dein Gracchum fugientem persecutus in eum irruit, suaque manu eum interfecit. Mortui Tiberii corpus in flumen projectum est.

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Tiberio Gracco, quando era tribuno del popolo, dal Senato, è caduto via: scoppiò in doni sontuosi del favore del popolo, così acquisito; diviso tutte le terre del popolo, li diede alla città, a tutte le italiane; pieno di nuove colonie e le province: in queste circostanze, è sembrato a preparare la strada per il regno per se stesso. Perché senatori convocate deliberare cosa dovrebbe essere fatto. Poi, il Giovane, figlio di Tiberio Gracco, quando era il cugino, ha preferito il paese per la sua relazione, si è alzato la mano destra, proclamato: Voleva che badare alla sicurezza dello Stato; Gracco stava inseguendo i fuggitivi, poi si precipitò su di lui, e la sua mano lo ha ucciso. Il corpo senza vita di Tiberio è gettato nel fiume.